09 - Il monte delle bugie
Le bugie che danno il nome al monte sono quelle notoriamente raccontate dai cacciatori, ultimi frequentatori locali del luogo. Ma prima “le bug” stava ad indicare le buche nelle quali i gradaresi che avevano animali e che stavano entro le mura potevano raccogliere il letame o tenere della paglia. Non doveva essere un posto molto attrattivo, ma, finito il tempo in cui gli animali stavano entro le mura, le buche non sono più state utilizzate e sono sorte invece piccole attività di piadina e pizza che attraevano la gente in un luogo piacevole e salutare. Oggi è uno spazio turistico ben organizzato.
Dal monte delle bugie si può indicare il castello di Granarola, uno dei castelli intorno a Gradara, con cui i gradaresi non hanno mai avuto rapporti troppo stretti per ragioni antiche di pertinenza territoriale, ma da sempre famosa per avere avuto riserve di grano e di vino. I granai ipogei di Granarola sono stati poi utilizzati come spazi per difendersi dagli attacchi dei ladri. Anche questo castello ha oggi una destinazione turistica se pure diversa.
Infine dal monte delle bugie si vede il cimitero inglese, che racconta del passaggio della linea gotica costruita dai tedeschi per fermare l’avanzata degli alleati e dei caduti della seconda guerra mondiale.